Un viaggio colorato a Monesiglio: arte, cibo e scoperte personali
Il mio periodo di volontariato è giunto al termine e, mentre scrivo il punto finale di questo capitolo, tanti ricordi scorrono nella mia mente.
Diamo uno sguardo ad alcuni momenti che hanno segnato il mio percorso in questo piccolo paese piemontese nel nord Italia.
L’inglese stentato non è mai stato un problema finché si condivideva il cibo — condividere è prendersi cura — e quel pranzo in giardino mi ha connesso a questa comunità.
E avere un’amica slava nel gruppo è stato un regalo, haha.
E all’improvviso mi sono ritrovata a dirigere un photoshoot, e il divertimento si è trasformato nella gioia di condividere le mie idee.
Altre volte abbiamo supportato le idee degli altri durante una mostra di architettura.
Trovando interesse in come l’arte supporta la salute mentale, ho creato alcuni workshop per esplorare meglio questo tema.
Perché questo ecosistema è diventato uno spazio sicuro per la mia curiosità.
E ha aumentato la mia fiducia, quando sono diventata un modello autentico, esplorando e promuovendo il territorio.
In Spagna ho catturato dietro le quinte di un festival d’arte.
Come una delle fotografe presenti.
Poi, con le persone dello Speaking Club, ho comunicato attraverso i disegni.
Il mio percorso è sbocciato accanto a queste ragazze.
Ancora il cibo, perché fare i ravioli con i vicini è una vera esperienza italiana.
E cucinare pasti vegani per un gruppo di volontari è una prova di pazienza.
Partecipare a un laboratorio di danza ha mosso la mia anima, ma anche i miei piedi.
Ho ritrovato la mia parte mancante durante un festival medievale.
Salvare i ricordi con la fotocamera è diventata una competenza che ho migliorato qui.
Quando visiterete Monesiglio, potreste trovare cartoline disegnate da me, la parte di me che è rimasta lì.
Questo volontariato ha trasformato un mondo grigio in un viaggio colorato.
È stato diverso, impegnativo, ma significativo e trasformativo.
Grazie!
-Natália